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Quando esperienze e culture diverse si incontrano, arrivano dei risultati unici. Gianfranco Zaccagni era il pastaio geloso della sua ricetta e delle sue trafile al bronzo, di cui alcune addirittura centenarie, che trasmise il suo segreto soltanto ad un allievo rumeno.

Il giorno in cui il buon Leonardo rilevò l’azienda, affascinato dalle grandi possibilità che offriva una pasta così buona, si mise in testa di farla diventare ancora migliore e si dedicò a semole e impasti insieme al ragazzo e a Pepe, il mago salernitano delle impastatrici artigianali.

A custodire uno dei luoghi più intimi del pastificio mise quindi le donne, capaci di vegliare con infinita pazienza sulla lenta essiccazione della pasta, e uomini come Erasmo e il senegalese Maurice, in grado di spezzare gli spaghetti con la forza delle braccia.

Il contributo di tutte queste persone diverse ha donato nel tempo alla nostra pasta un carattere ed un sapore unico che sembra venire da lontano, un qualcosa di speciale in grado di conquistare il mondo.